da unamammamigliore | Alto contatto
Quando ho deciso di inizare lo spannolinamento di Sara , devo confessarvi che ero un po’ spaventata, in quanto ho sempre pensato che sarebbe stato un periodo non facile da affrontare come tuttie le altre fasi di sviluppo piu’ importanti della mia bimba.
Diciamo che questa è sempre stata una paura solo mia, in quanto la mia bimba ha sempre fatto tutto da sola! E sempre senza forzature!
Anche questa volta quindi mi sono ripromessa di stimolarla ma mai di forzarla e dopo un periodo iniziale in cui ero decisamente in confusione, ho deciso di rompere gli schemi e di non dar retta a chi mi diceva di toglere il pannolino in modo drastico!!
Mi hanno sempre detto “toglilo anche quando esci se no si confonde! e anche la notte!” ” portalo ogni ora sul wc o vasino e chiedile spesso se deve fare pipi”.
Aiutooo!! La mia bimba rifiutava tutto questo e alllora mi sono detta che anche qui il mio metodo dolce e “ad alto contatto” non avrebbe fallito!
Mi ha aiutato tanto la lettura di ” Besam mucho” di Carlos Gonzales! in particolare il capitolo sullo spannolinamento!
Ho semplicemente messo in pratica cio’ che è suggerito nel libro!! Noi genitori dovremmo fare poco e niente perchè tutto vieme da se’!! In realtà non si insegna ai bimbi come andare al bagno. Questa è una competenza che il bambino sviluppa da se’ naturalmente come lo è parlare o camminare!!
Quando Sara non si è piu’ sentita me e il padre nelle orecchie, ha iniziato da sola a dirmi che doveve fare pipi’!! Gli incidenti non sono mancati e ancora adesso dopo 2 mesi capita! Ma io non me ne preoccupo ed evito di sgridarla o deriderla!! Ha da poco iniziato anche a fare la popo’ sul wc( lei preferisce il riduttore al vasino) e devo dire che sono molto piu’ rilassata anch’io!
A poco serve secondo me iniziare prima dei 2 anni e mezzo in quanto il controllo completo degli sfinteri si ha a 3 anni!
Da poco abbiamo tolto il pannolino anche di notte, perchè Sara era asciutta da piu’ di 2 settimane! In quanto alle uscite abbiamo deciso di non togliere le mutandine di apprendimento fino a che non ci fosse un minimo di controlloo e devo dire che una volta,pur avendole, ci disse che doveva andare al bagno!!
Anche questa volta sono andata contro corrente e credetemi anche questa scelta non è stata semplice perchè i condizionamenti esterni a volte non ti permettono di ragionare con la tua testa, ma gradualmente e nel rispetto dei tempi della mia bimba stiamo raggiungendo dei buoni risultati sempre piu’ verso l’autonomia! Il trucco per lo spannolinamento sereno sta nel comprendere che è una competenza che non può essere trasmessa, non c’è nulla che può essere insegnato, il bambino l’acquisisce da sè.
Fidiamoci dei nostri bimbi !!!
Vorrei consigliarvi delgli acqusiti fatti su amazon che ci sono tornati molto utili in questa fase!! Spero lo possano essere anche per voi!
Mutandine contenitive
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da unamammamigliore | Alto contatto
Portare i bambini in fascia, quali sono i vantaggi, i benefici e le motivazioni più importanti di questa scelta? All’estero si parla di “Babywearing” mentre in Italia spesso ci si riferisce semplicemente al “portare”. Vediamo quali sono i lati positivi del portare i bambini in fascia e i motivi più importanti per farlo..
Uno dei vantaggi più importanti del portare i bambini in fascia è la comodità. Infatti le mamme e i papà col bimbo in fascia sono in grado di camminare e di muoversi liberamente, a differenza di ciò che accadrebbe col passeggino. Non dovranno più preoccuparsi di ostacoli come scalinate, gradini e marciapiedi che obbligano a sollevare il passeggino o la carrozzina durante le passeggiate e le commissioni quotidiane in cui si portano i bimbi piccoli con sé.
Portare i bambini in fascia è salutare per i genitori, soprattutto per le mamme che con la necessità di accudire il piccolo hanno poco tempo da dedicare a se stesse e all’attività fisica. Con il bimbo in fascia sarà più semplice uscire a fare una passeggiata al parco e in generale muoversi di più durante la giornata, soprattutto nei primi mesi dopo il parto
Le fasce – e gli altri strumenti del portare – sono probabilmente il luogo più sicuro dove il bambino vorrebbe trovarsi, dopo l’utero materno. I piccoli saranno decisamente al sicuro in fascia anche in luoghi affollati o potenzialmente pericolosi. La fascia fornisce sicurezza fisica ed anche emotiva quando necessario, in modo che al di fuori del “portare” i piccoli possano avventurarsi nel mondo e diventare indipendenti al proprio ritmo.
Portare i bambini in fascia, una volta imparata la tecnica, diventa divertente. È più semplice coccolare e massaggiare i bimbi quando si trovano in fascia. Quando il bimbo cresce la fascia permette ai genitori di osservare da vicino le sue reazioni alle meraviglie del mondo che lo circonda. È divertente anche per il bambino, che trovandosi più vicino al volto degli adulti tende ad interagire meglio con loro.
Ecco quali sono i supporti più usati e le loro caratteristiche.
Fascia elastica. è il supporto migliore per la fisiologia del bambino, fermo restando che vanno sempre considerate le esigenze specifiche di ognuno. È una fascia in jersey di cotone, lunga 50 cm e alta 70. La fascia elastica sostiene in maniera ottimale fino 8 kg, poi tende a cedere, non consentendo più la posizione fisiologica del bambino e provocando talvolta qualche dolore alla schiena al genitore. Consente di trasportare solo “pancia a pancia” e con legature a 3 strati.
Fascia di tessuto. Si tratta di un telo sui 4 metri e 60 cm per 70 cm di altezza (le misure sono variabili in base alla corporatura ed alle esigenze del portatore) . Queste fasce di tessuto (che può essere cotone al 100% oppure cotone misto lino, canapa, seta, bamboo, lana, a seconda delle esigenze della mamma e del bambino) sono i supporti più duraturi, che vanno bene dalla nascita e per tutto il percorso del babywearing. Quella più versatile in assoluto è 100% cotone con grammatura media (la bassa è circa dai 170 ai 215 grammi per metro quadro, la media 120 -135 e l’alta va dai 135 e oltre).
Mei tai. Si tratta di una via di mezzo tra un marsupio strutturato e una fascia, ha origini asiatiche e può essere utilizzato da quando il bambino sostiene la testa (3-4 mesi circa). Il suo utilizzo è per il pancia a pancia e per la schiena. I pro è che ha un utilizzo molto intuitivo, i contro sono che non è contenitivo come la fascia e non permette tante variazioni (non si può portare sul fianco).
Marsupio strutturato. Si tratta di quei marsupi che rispettano la fisiologia del bambino e sono dotati di fibbie e cinturoni. Vanno bene per i bimbi che sostengono la seduta (6-7 mesi) e possono essere trasportati davanti o sulla schiena.
Fascia ad anelli. La fascia “Ring sling” (consigliata quando il piccolo sostiene la testa) si può portare solamente sul fianco ed è un supporto che scarica il peso in maniera non ottimale. Non consente di fare lunghe passeggiate in quanto la posizione laterale fa in modo che il peso non sia adeguatamente distribuito ed il baricentro del portatore non sia in asse, ma facilita il saliscendi quando il bambino vuole scendere e salire spesso
Non esiste il supporto ideale e giusto per tutti, ma ogni mamma, ogni papà ed ogni bambino hanno le proprie esigenze. È importante ascoltarle e rispettarle. Se ci si trova in difficoltà sulla scelta dei supporti può essere di grande aiuto rivolgersi a persone competenti come le consulenti Babywearing Italia, in formazione continua, che svolgono attività di sostegno e supporto tramite consulenze individuali o di gruppo ma anche incontri informativi gratuiti. Babywearing Italia si occupa proprio di divulgare il babywearing come pratica di accudimento e di sostenere i genitori offrendo loro servizi come incontri gratuiti, prestito gratuito di supporti e numerose attività e progetti sociali per grandi e piccini
Vediamo adesso le posizioni da adottare.
Il portare con la fascia inizia con la posizione davanti, pancia a pancia sul corpo del genitore, che per il bambino che si appoggia è letteralmente “il mondo davanti a lui”, un corpo-mondo tutto da sentire, toccare, il terreno su cui fare esperienze sensoriali. La mamma o il papà diventano filtro tra il mondo esterno e il bimbo, che è protetto dall’eccesso di stimoli
Altra posizione proposta è quella sul fianco, pancia (del bimbo) contro fianco (del genitore): è la posizione più naturale per portare, la più spontanea anche quando si porta in braccio. Garantisce ancora la protezione della posizione precedente, ma consente al bimbo un campo visivo più aperto e la partecipazione alla vita di ogni giorno, al ritmo, al ”fianco” dei grandi. E’ una posizione importantissima, di transizione: il piccolo non è più al centro (del corpo, della vita) del genitore, ma comunque ancora in un contatto molto intimo.
Cronologicamente, l’ultima posizione proposta è la schiena, pancia (del bimbo) contro schiena (del genitore). Certamente la posizione storica e al contempo più comoda per i bambini grandicelli: dal punto di vista posturale, i pesi si sopportano meglio e più a lungo quando sono sulla schiena. Il messaggio che mando al mio piccolo sulla schiena è “mi fido di te, sei con me ma non ti vedo, sei libero di fare ciò che preferisci: puoi guardare dove vuoi, puoi dormire, puoi tirarmi i capelli o darmi i baci”: un messaggio davvero forte!
Una posizione da non utilizzare è Il fronte mondo (schiena del bambino contro pancia del genitore) è anti-fisiologico per innumerevoli motivi. In particolare, costringe il bambino ad inarcare in modo innaturale la colonna vertebrale (fisiologicamente fatta a C), lo espone senza filtri agli stimoli provenienti dal mondo esterno, non permette l’interazione diretta e visiva tra portato e portatore.
Scegliete sempre fasce e marsupi ergonomici e iniziate questa stupenda esperienza con i vostri bimbi!!
Mamma, rimani aggiornata!
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